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Slade Wilson.
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Oggi il tempo aveva un sapore differente. Era visibilmente diverso. Il tempo, il clima, le sensazioni, le percezioni.
Qualcosa era cambiato. Nettamente.
Wilson aspettava i suoi studenti, aveva notato dei cambiamenti nelle posizioni degli studenti, e per quanto posse sembrare qualcosa di anomalo, il suo pensiero fu ricondotto alla definizione stessa di cambiamento.
Un cambiamento a volte è necessario. Si dice a volte che per fare tre passi avanti occorra farne prima due indietro.
Altre volte si afferma che il nostro futuro è determinato dal nostro passato.
Altre volte ancora è totalmente impensabile di relazionare cause ed effetti secondo uno schema temporale, anziché decisionale.
Non era importante.
Aula piena, posti presi. Combinazioni e combinazioni.
Questo gli diede una forte idea per le lezioni venture..
Buongiorno a tutti. La lezione di oggi sarà una lezione diversa dal solito.
Continueremo a parlare dell'incanto che abbiamo studiato in questa settimana, e del quale non saprete mai abbastanza.
Essendo un incanto molto particolare, pericoloso e potente, e dunque anche importante, è giusto e necessario che si faccia ulteriore pressione e luce su esso.
Ma come vi dicevo, questa lezione sarà differente.
Non voglio che proviate ad eseguirlo. Non ora.
Provateci da soli se volete, con le dovute accortezze. Potete venire da me, nello studio, e provarlo con me se vorrete.
La lezione di oggi non consisterà in una esercitazione.
Per voi potrebbe essere una lezione noiosa, muta, assente. O viceversa: presente, retorica, importante.
La lezione di oggi.. la terrete voi.
Una pausa del professore cedette il passo ad un brusio di dubbi e questioni. Come avrebbero mai potuto tenere una lezione su un incantesimo che nemmeno potevano padroneggiare?
So che molti di voi si staranno chiedendo come potrà essere possibile che possiate tenere una lezione, ed in che modo.
È molto semplice.
Tutto quello che dovrete fare, è fare domande.
Mediante le vostre domande, otterrete delle risposte che spesso non sono scritte sui libri, proprio perché sono troppo personali per dei testi divulgativi.
Accetterò ogni tipo di domanda a riguardo dell'incanto. Sappiate che non esistono domande stupide, come già vi dissi, quindi non sentitevi giudicati.
Colgo l'occasione per rispondere ad una domanda di qualche giorno fa di un vostro collega qui presente il quale mi chiese "come posso controllare la mia mente"?
Ebbene ragazzo, controllare la mente non è cosa facile. Non avviene mai che pensi "ce la faccio", e ce la fai subito.
È un processo lento, ed al contrario degli incantesimi, non si basa sul vostro livello magico. Un ragazzo di 14 anni potrebbe avere una tempra mentale più forte di decine di volte di un mago adulto. È solo questione di determinazione, ma non di smania.
La vostra mente è il luogo in cui albergano tutti i vostri ricordi e.. anche altro. Un famoso filosofo Babbano disse che "noi abbiamo già tutto nella nostra mente. Sappiamo tutto, ed ogni cosa. Dobbiamo solo ricordare".
Pù facile a dirsi che a farsi, la zona dei ricordi non è un luogo accessibile quando volete, come volete. O avete una memoria perfetta, o ricorderete eventi qua e la, senza troppo nesso. Ed a volte quando sentite cose che già conoscete, scommetto che esclamate "è vero me lo ricordo", anche quando magari non avete mai letto o studiato di quella certa cosa. Ecco che quel filosofo aveva ragione.
La vostra mente è fragile e più solida di ogni roccia. Controllarla è importante ma non sempre facile. Dovete innanzitutto effettuare una operazione di pulizia. Via i pensieri negativi, quelli inutili, quelli ingombranti, quelli senza soluzione, quelli che vi causano fastidio rabbia noia invidia gelosia.
Pensate a voi, a stare bene. La mente non vuole pensare agli altri, la mente vuole calma e serenità. La vostra mente vuole che voi siate tranquilli con voi stessi.
Quindi il mio primo consiglio è questo: pensate ad un vasto prato verde, sul quale il sole sorge sommo..
Ora, ci sono altre domande?OT. POTETE POSARE COME VI PARE E PIACE. POTETE ANCHE NON PORRE ALCUNA DOMANDA, LA LEZIONE NON VI ATTRBUISCE PUNTI PER LE DOMANDE CHE FARETE. POTETE SEMPLICEMENTE POSTARE FINGENDO DI ASCOLTARE QUALCUN ALTRO CHE CHIEDE QUALCOSA SENZA SPECIFICARE TROPPO. VANNO BENE POST NARRATIVI DI OGNI GENERE. LO SCOPO DI POSTARE è ESSENZIALMENTE QUELLO DI POTERE ACCEDERE ALLA PARTE STANDARD DEL TEST.
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Riggan Cormoran.
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Domande? Oh, sì, Riggan ne aveva molte. Buona parte di esse, purtroppo, non riguardava la Proiezione Astrale.
I capelli più arruffati del solito suggerivano che oggi si fosse svegliato male. Aveva passato la serata a scribacchiare sul suo quadernino, fino a notte fonda. Aveva anche dormito poco e male, per via di una quantità insolita di incubi. Gli ci volle una doppia infusione di teina per riuscire a mettere un piede di fronte all'altro, senza cedere alla tentazione di chiudere gli occhi.
Senza nemmeno rifletterci più d'un tanto, prese posizione in seconda fila. Mancava qualcosa... Ma cosa?
Ah, già! Il caos! Riggan si era dimenticato tutte le pergamene, incluso il quadernino e la piuma. Oh, maledizione.
Si aggiustò pigramente gli occhiali sul naso. Quest'oggi sarebbe stata una lezione più dialogica del solito. Bene.
Svegliati, svegliati, svegliati.
Fu il primo ad alzare la mano. Quando il Professor Wilson gli concesse la parola, tentò di fingere la voce più dignitosa e meno assonnata possibile.
"Io ho più di una domanda, sulla Proiezione Astrale."
E poi fece una pausa insolitamente lunga.
"Ehm..."
Riggan, ti sei dimenticato la domanda, vero?
"Ah, sì! Prima domanda: la 'casa madre'. Ci si può Proiettare direttamente nella propria casa madre col pensiero, per la durata dell'incantesimo, senza limiti di lontananza? E per chi è cresciuto in più di una casa, durante la propria vita... Si può scegliere la propria 'casa madre'?". -
Aberforth Dumbledore Jr..
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"La ringrazio per la risposta"dissi al professore. Oggi non mi ero perso perché mi sono ricordato la strada per l'aula di Astronomia e Divinazione.
Ero un po' in ansia per il test che avremmo fatto la lezione dopo!! Ma pensavo di essere abbastanza pronto. "Professore mi scusi vorrei fare un altra domanda, come sarà composto il test?" chiesi per l'ansia.
Aspettando la risposta mi misi a ricopiare ( sempre con la mia bellissima piuma ) gli ultimi appunti sul mio quadernetto.. -
Slade Wilson.
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Gli studenti parevano particolarmente interessati a quella auto-lezione. Alcuni assistevano senza fiatare, ascoltando le domande degli altri, cercando di trarne il migliore aiuto possibile e le maggiori informazioni possibili.
Altri invece avevano proprio delle domande, piuttosto serie.
Signor Riggan, domande interessanti ed impostanti le sue.
Cominciamo dalla più semplice: la Casa Madre è per definizione qualcosa di personale, qualcosa che avete conosciuto per anni ed anni, nella quale potreste muovervi anche bendati.
Conoscete ogni dettaglio, ogni rumore, ogni odore, ogni sensazione. I vostri ricordi ne sono pieni e sono densissimi.
Non importa la distanza, la lontananza. Non importa il vostro livello magico. Per una Casa Madre l'incanto funziona SEMPRE. 10 secondi, 10 minuti, potete passarci il tempo che volete. Chiaramente dipenderà dal vostro livello magico. Ma è l'unico luogo che non vi farà mai del male.
L'altra domanda, invece, è più particolare. La casa madre, per definizione, è unica. Raramente se ne hanno due, ed ancora più raramente se ne hanno più di due.
Non è così improbabile d'altronde che si abbiano due case madri, qualora esse siano paragonabili per ricordi, affetti, emozioni, benessere.
Ma dovete stare attenti: esse devono differire al più per un sacchetto di emozioni. Un luogo in cui siete stati felici e basta non è una casa madre. Un luogo pieno di amici non è una casa madre. Nemmeno un luogo in cui avete vissuto per la maggior parte dei vostri anni, è una casa madre.
Dovete stare attenti.
Il tutto è maggiore della somma delle sue parti.
Il professore dopo aver risposto alla domanda di uno studente, si gettò subito su un'altra domanda. Non così decisiva ma altrettanto importante.
Signor Aberforth. Il test è strutturato in questo modo:ci sarà una parte Standard, composta da quattro domande con quattro possibili risposte. Ovviamente UNA sola tra le quattro è la risposta giusta.
PERÒ, una di quelle quattro domanda è un tranello: nessuna delle quattro risposte fornite sarà infatti quella giusta. Il vostro compito sarà quello di scrivere come risposta:
E) risposta giusta
Ove al posto di "risposta giusta" dovrete scrivere la risposta corretta. Se scrivete solo
E) Nessuna delle precedenti
vi verrà assegnato 1.5 punti invece dei 3 soliti punti per risposta corretta.
La seconda parte è una parte Non Standard, più complessa. Ci sono tre domande, e sono casuali: potrebbero essere tutte e tre a crocette, o tre domande aperte o combinazioni di esse.
Sono in ordine di difficoltà, ed il loro punteggio è un punteggio pesato: la prima domanda ha un peso di 0.2 punti, la seconda ha un peso di 0.3 e la terza ha un peso di 0.5
Ad ognuna di esse io darò un punteggio da 0 ad 8 punti, in modo che il massimo punteggio ottenibile sia ovviamente 8.
Un test perfetto vi darà quindi 20/20 con un bonus +1 ossia 21/20.
Eventuali altri bonus per la spettacolarità del test o per esercitazioni sarà comunicato e sommato nel registro dei voti.. -
Eileen Prince.
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Era arrivata alla lezione di Divinazione tutto sommato entusiasta al pensiero di misurarsi con un incanto così difficile....Invece anche quel giorno il professor Wilson aveva in serbo una sorpresa per loro....Innanzitutto l'idea di provare da sola...in quel caso....non la faceva saltare di gioia; ma altrettanto l'idea di presentarsi nel suo studio le sembrava un passo troppo grande da affrontare... Il colpo di grazia fu la sua affermazione improvvisa. La lezione di oggi.. la terrete voi.
No. Ne aveva già avuto abbastanza dalle lezioni di Incantesimi....ancora avrebbe dovuto subire le sciocche presentazioni di altri studenti?
Fortunatamente...almeno in quel caso....voleva solo facessero domande. Eileen era ancora titubante sul suo coinvolgimento, ma effettivamente voleva risolvere qualche interrogativo. Peccato non avessero potuto porle in maniera scritta.
Ascoltò i dubbi di un ragazzo Corvonero e soprattutto la risposta del professore... Nonostante tutto l'ascolto in quel caso avrebbe aiutato la sua comprensione, le sembrava un'ottima strategia. Aspettò qualche minuto per vedere se altri avessero posto la sua domanda, così da risparmiarsi dal farla....All'ultimo, desistette....
Professore, io le chiedevo un chiarimento sul tempo. Nella prima lezione ha sostenuto che uno studente ben allenato potrebbe mantenere la concentrazione per mezzo minuto massimo....Lasciando intendere che per ogni categoria esista una sorta di range (minimo-massimo) di tempo per il mantenimento della proiezione astrale. Come si fa a calcolare il tempo esatto della clessidra per tornare indietro? Si deve tentare a proprio rischio e pericolo o c'è un sistema per sapere prima quanto mi è permesso restare nella proiezione? Grazie.
Sperava di essersi spiegata bene ma tutto sommato non le sembrava di essere andata male....Le parole erano fluite abbastanza naturalmente, ne era sorpresa. Forse non era riluttanza ma paura di non riuscire a comunicare efficacemente con gli altri...d'altronde non ne aveva mai avuto esperienza.. -
Slade Wilson.
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La lezione procedeva tranquilla. Le domande erano intelligenti ed interessanti.
Il tempo scorreva normalmente e non vi erano apparentemente delle delusioni in una lezione fatta di domande e risposte. Forse il vecchio metodo degli antichi greci, in cui si passeggiava mentre si insegnava, imparando ad ammirare ed vedere quello di cui si stava parlando, non era così male.
SOlo che stavolta non si ammirava ciò di cui si parlava.
Un'altra domanda da parte di una studentessa ed il professore subito rispose.
Domanda molto arguta ed importante signorina Prince.
Come giustamente ha ripetuto, quello che io ho enunciato a lezione è il tempo massimo per ogni categoria o meglio il tempo massimo raggiungibile a seconda del livello magico del mago in questione.
Vi ho detto che per gli studenti il tempo massimo è mezzo minuto. Questo è da intendersi come il tempo massimo durante il quale potete mantenere la concentrazione.
Questo significa che se ad esempio provate a proiettare, e con voi avete una clessidra da 30 secondi, saprete già che gli ultimi granelli segneranno per voi il traguardo della stessa, e che ritornerete quindi nella vostra realtà.
Ovviamente non per forza dopo 30 secondi esatti. Se non sarete allenati, questo occorrerà anche dopo 20 o dopo 10 secondi. Il tempo massimo che vi ho enunciato è quindi il tempo massimo raggiungibile per un ottimo quasi perfetto livello di concentrazione.
Forse ve ne avevo già parlato, ma lo sottolineo di nuovo: un mago molto potente, ostinato e mentalmente forte può sforare il tempo massimo, a suo rischio e pericolo. Il pericolo appunto è quello di non riuscire a tornare più indietro. Chi vuole esagerare e rischiare, lo faccia a suo pericolo.
Tornando alla sua domanda, credo che al risposta migliore sia quindi quella di avere una clessidra perfetta, che segni esattamente un tempo massimo pari al vostro tempo massimo (30 secondi per uno studente quindi), in modo che avendola sotto controllo, sappiate sia quanto tempo vi manca, sia quanto tempo massimo avete.
Il mio consiglio è comunque di andare per gradi: prendetevi una clessidra da 10-15 secondi per ora. Quando sarete perfettamente in grado di gestire, mantenere e ripetere bene la proiezione, allora aumentate il tempo, senza eccedere dal tempo massimo ovviamente.
Infine, devo ricordare che potete interrompere la proiezione quando volete (se non siete stati vittime di uno dei punti fatali discussi la volta precedente) semplicemente pensando di voler smettere. Per farlo, mentre siete nella proiezione, dovrete semplicemente chiudere gli occhi per due secondi.
Spero di essermi spiegato più o meno bene, ma nel caso cercherò di spiegarmi ancora ed ancora.. -
Cecilia Nightingale.
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Da quando aveva chiarito la situazione con Riggan - chiarito, che parola grossa - si sentiva meglio.
Non che ora sapesse come comportarsi. Si sentiva ancora abbastanza confusa e imbarazzata, ma non era così terribile, dopotutto. Non lo era affatto.
Solo quando si sedette accanto a lui notò che non era circondato dal solito disordine. Aveva dimenticato tutte le sue cose in sala comune e lei non gliel'aveva ricordato. Che stupida. Come aveva fatto a non accorgersene prima? Eppure non era così difficile notare la differenza.
Beh, questo voleva dire che avrebbe preso appunti anche per lui. Tanto più che per qualche motivo Riggan sembrava particolarmente interessato alla Proiezione Astrale.
Fu il primo infatti ad alzare la mano, quando arrivò il momento delle domande. E una delle due non era molto diversa da quella che avrebbe voluto fare Cecilia, se solo avesse avuto il coraggio di aprire bocca. Ne fu sorpresa. Lanciandogli di tanto in tanto qualche occhiata incuriosita, si domandava quale fosse la ragione dietro l'interesse di Riggan per la definizione di Casa Madre.
Forse erano più simili di quanto credesse. Riggan se ne era semplicemente accorto prima di lei.
Riabbassò in fretta lo sguardo sul foglio, cercando di non lasciarsi sfuggire neppure una parola della risposta del professore..
QUINDICESIMA LEZIONE DI ASTRONOMIA E DIVINAZIONEProiezione Astrale (3) |
